sabato 14 luglio 2007

Corsi di Giurisprudenza in lingua inglese

Mi ricollego al commento rilasciato da Andrea Falcone e sul riportato articolo dell'intervista pubblicata sul corriere della sera ieri 13-07.07 sulle competenze dell'inglese in Italia. Non possiamo sperare di raggiungere quell' "European space for higher Education" auspicato dal processo di Bologna , puntando solo al riconoscimento ed equipollenza dei titoli accademici. Occorre insistere anche sulle competenze in lingua, nello specifico dell'inglese come lingua franca in una società globalizzata. Una competenza non più meramente lessicale e grammaticale ma rivolta verso un apprendimento in L2 che ci consenta di avvicinarci verso quel processo di internazionalizzazione. Stiamo parlando della metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) ovvero insegnare e apprendere attraverso una lingua straniera. Questo approccio, avviato in Europa dagli anni 90', anche in Italia ha riportato notevoli successi soprattutto nell'ambito tecnico-scientifico. Tuttavia gli esempi concreti sono ancora pochi e non abbastanza per segnare un cambiamento, più grave a livello universitario, dove il numero dei corsi tenuti in lingua inglese è veramente irrisorio. Sulle potenzialità del CLIL rimando all'articolo di di Giselle Langé pubblicato su Europa Vicina Con il vs contributo, in questa sezione potremmo segnalare tutti i corsi di giurisprudenza, tenuti in lingua inglese. _______________________________________________________________________________ Dalla facoltà di Giurisprudenza di Firenze:
STUDYING INTERNATIONAL LAW IN FLORENCE In order to enhance the international dimension of its educational programme and to facilitate student exchange with universities abroad, the Faculty of Law of the University of Florence is introducing a substantial English language component in its curriculum. One step in this direction is the recently introduced possibility to follow the compulsory course of international law in English instead of Italian. This opportunity is available from the first semester of the current academic year, and is open also to students of other Italian and foreign universities as well as to interested persons wishing to obtain a training in international law. The new English language international law course will be held in the academic year 2006-2007 by Professor Giorgio Gaja, who is currently First Vice-Chairman of the United Nations International Law Commission. The full course will include 60 hours of lectures and seminars, on the basis of 6 hours a week, beginning on September 27.
Topics that will be covered include:
(1) the structure of international society, the role of the United Nations and the systems for the settlement of international disputes;
(2) sources of international law, with particular regard to its codification and the law of treaties;
(3) relations between international law and domestic laws;
(4) State sovereignty and diplomatic relations;
(5) the treatment of aliens and the international protection of human rights;
(6) international criminal law;
(7) international responsibility of States;
(8) the impact of the European Community and the European Union on international relations. Persons who are not currently enrolled in the University of Florence can register as participants at the students’ secretariat of the Faculty of Law, Piazza Indipendenza 9, Florence. Further information can be obtained at the Service for International Relations of the Faculty of Law or writing to the Chairman of the Board of International Relations, Professor Alessandro Simoni, at alessandro.simoni@unifi.it.

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Dalla scuola per mediatori linguistici di PISA

Master in Traduzione Giuridica e Assistita Metodo: In aula /

Durata: 160 Ore Prezzo/Agevolazioni: €4.500 Requisiti:

• le competenze dei candidati nella lingua straniera;

• la loro attitudine a seguire con profitto la formazione. Titolo riconosciuto: Master in Traduzione Giuridica e Assistita Stage: SI A cosa ti prepara: Volto a promuovere sia lo studio dell'attività di traduzione giuridica legata alla comparazione, interpretazione e traduzione di testi giuridici da utilizzare presso istituzioni ed enti pubblici e privati, nazionali e internazionali, sia gli strumenti necessari alla traduzione assistita per il raggiungimento di un elevato profilo professionale, atto a svolgere attività di traduzione specializzata Rivolto a: La partecipazione del Master è riservato ad un massimo di 15 partecipanti. I candidati alla frequenza del Master dovranno essere in possesso di un diploma di laurea triennale (nuovo ordinamento), di laurea quadriennale (vecchio ordinamento) o di laurea specialistica, indipendentemente dalla facoltà di provenienza, conseguito in un’Università degli Studi della Repubblica Italiana o in un altro Istituto Superiore equiparato o di un altro titolo equivalente conseguito presso un’Altra Università. Classe: 15 alunni per classe

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Questo non riguarda Giurisprudenza ma mi piace l'iniziativa

Pubblicato su La Stampa 30/06/07 Politecnico gratis se studi in inglese a cura di G. Favro

"Chi studia in inglese non paga le tasse. E’ una delle novità decise dal Politecnico per gli aspiranti architetti e ingegneri che tra poco s’affacceranno per la prima volta all’ateneo. La carica delle matricole comincerà il 26 luglio, quando partiranno le pre-iscrizioni ai test d’ammissione, e il rettore Francesco Profumo ha preparato per i nuovi studenti un programma che preme più che mai l’acceleratore sull’internalizzazione. Per tutti i corsi è attivato il primo anno in inglese, e la chance è estesa per la prima volta anche a Biella e Vercelli: nella prima si tratta di ingegneria tessile (che sostituisce l’analogo corso in italiano, soppresso), mentre a Vercelli sono state chiuse ingegneria elettronica e informatica, sostituite da «electronic and computing engeneering». Qualunque studente italiano s’iscriva a queste lauree - che puntano anche ad attrarre stranieri - così come a quelle per le matricole a Torino, non pagherà un euro di tasse. Da parte del Poli, uno sforzo e un regalo non piccoli: chi s’impegnerà nelle lezioni in lingua risparmierà fino a mille e 500 euro.

La spinta verso l’inglese (per incoraggiare i ragazzi ci saranno anche brevi pre-corsi) punta a più obiettivi ed è piuttosto articolata, visto che da settembre prenderanno il via in questa lingua anche 3 lauree di Architettura e 6 specialistiche di ingegneria (nanotecnologie per le Ict, e le ingegnerie gestionale, telematica, informatica, elettronica, delle telecomunicazioni). Si svolge inoltre in inglese Ingegneria dell’auto. «Vogliamo favorire l’internazionalizzazione e la propensione verso altri Paesi dei ragazzi - spiega Profumo - e mescolare il sangue, inserendo stranieri anche nelle sedi decentrate. Oltre a prevedere l’inglese a Biella e Vercelli, indirizzeremo a Mondovì, Alessandria e Verres i giovani di lingua spagnola e francese». Per attrarre più studenti dall’estero (oggi sono 1600, il 6%) sono state anche attivate 250 borse di studio da ben 10 mila euro l’una, destinate ai migliori. Sono due milioni e mezzo, una grossa somma per il Poli, ma «è un investimento che ritengo necessario, anche se mi tocca pagare su questa cifra pure le tasse. Ogni iniziativa che aiuti a mescolare sempre più lingue e nazioni è una priorità». Da quest’anno partono anche le pre-iscrizioni al campus italo-cinese, avviate lo scorso anno solo per i giovani orientali. Chi avrà la chance d’essere ammesso ai corsi di ingegneria dell’informazione, e di ingegneria meccanica e della produzione, studierà in parte in Italia e in parte in Cina: «Una chance - commenta Profumo - che se avessi meno di vent’anni non mi lascerei mai sfuggire». Al capitolo internazionalizzazione è pure nato un nuovo ufficio, in cui lavorano 25 persone. Sono incaricate anche dell’accoglienza e dell’inserimento dei ragazzi venuti da oltre confine nella vita cittadina. Sempre in tema «mescolanza di sangue», infine, c’è l’aumento degli accordi di doppio titolo con altri atenei. Sono saliti a 61, 34 in Europa e 27 in altri continenti. I ragazzi compiono, anche in questo caso, parte del percorso di studi al Poli e parte nell’ateneo straniero con cui è in corso la partnership. Conseguono alla fine non una, ma due lauree, una per università in cui sono stati studenti."

1 commento:

Anonimo ha detto...

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